L’interpellanza del M5S sul “caso Soragni” si è già consumata sulla stampa molto prima di approdare al Consiglio comunale di settembre. Ma occorrerebbe, prima e non dopo, fare un pò di luce sulla sua figura politica all’interno della Giunta.
La Lega Nord Romagna lo ha cacciato per violazione del Codice etico: che, detto da Gianluca Pini, fa quanto meno ridere.
Non si capisce se la Lega abbia mai inviato la nota ufficiale che Buda disse di attendere prima di mettere mano alla sua compagine. Non si capisce di quale partito politico Soragni faccia parte. Non si capisce se è iscritto a un gruppo consigliare. Se non fosse iscritto, come il suo predecessore, non si capisce in quale partito o gruppo sarebbe in caso di dimissioni da Presidente (visto che tornerebbe a fare il Consigliere).
Egli ci ha risposto in via diretta, bisogna riconoscerlo, ma in maniera contraddittoria e influenzata dalla “pesca della convenienza”. Non ci sembra affatto arrogante suggerire a Soragni di spiegare ai suoi 150 elettori (che a Cesenatico sono un sacco di preferenze) se egli faccia parte della Lega, se è iscritto a un gruppo consigliare e cosa farebbe nel caso dovesse lasciare la Presidenza. Senza equivoci o risposte da comizio elettorale, in un semplice esercizio di trasparenza.
Due cose però sentiamo di potergli contestare subito: il numero di preferenze non da automatico accesso alla giunta e al relativo salario, come lui pensa. Sostiene anche che i suoi voti siano missini: abbiamo molti, fondati, fortissimi dubbi.