L’Amministrazione sembra aver dimenticato la corposa partita del Parco di Levante. Se davvero vogliono “tornare a correre”, invece di campar di proroghe, questa sarebbe una perfetta occasione per investire su di un’area che ha grandi possibilità di sviluppo e che non ha alcun senso appartenga al Comune di Cesena, il quale potrebbe accettare un pagamento in titoli delle partecipate e non in denaro. Rimane da capire se nel valore delle perizie commissionate sono compresi anche gli immobili che già sono stati realizzati a spese del Comune, come la piscina e il bunker di via Saffi.
Sotto una progettazione attenta, libera dall’oltranzismo ecologista, organizzando spazi, realizzando servizi a basso impatto ambientale, toilette e mini aree coperte, nel rispetto delle piante e degli animali, il parco rappresenterebbe una grande opportunità. Anche per i parcheggi esistono tecniche che non prevedono l’uso di asfalto. L’impermeabilizzazione del suolo sarebbe minima ma permetterebbe di avere servizi igienici, punti di ristoro e attrezzaie.
Sarebbe la base di sviluppo di un’area che i comuni vicini non hanno; organizzata, manutentata e sorvegliata. Gli sport e le attività all’aria aperta troverebbero appoggio creando offerta turistica, decoro e occupazione. Dal running, allo yoga, ai concerti, eventi e iniziative potrebbero trovare spazio in una zona ora destinata sostanzialmente a prato.